Pagina pubblicata in data
4 aprile 2023
Aggiornata il 5 aprile 2023
Scarica il nuovo numero di Spiralis Mirabilis, la rivista 100% gratuita dedicata al Taiji Quan ed al Qi Gong clicca qui
Acquista il nostro libro dedicato alla sequenza di esercizi conosciuta come Le otto sezioni di broccato del cambiamento dei tendini del dharma
氣功 qìgōng, una disciplina oggi praticata in moltissime scuole di 太極拳 tàijí quán. Una disciplina vista come complementare e integrativa della pratica del 太極拳 tàijí quán. Alle volte rivestita di significati mistici, e alle volte di significati "trascendentali". Ma è realmente così?
Il 氣功 qìgōng è veramente una disciplina volta a insegnare a utilizzare un’energia misteriosa che scorre all’interno del nostro corpo? La risposta, sia da un punto di vista della storia di questa disciplina, sia da un punto di vista medico e scientifico è no.
Questo significa che nella cultura tradizionale cinese non esiste il concetto di "energia vitale" sintetizzata dal carattere 氣 qì? La risposta è nuovamente no. La questione non è se nella medicina tradizionale o in altre espressioni culturali cinesi esiste o meno il concetto di un'energia vitale che scorre negli esseri umani. Il concetto di 氣 qì esiste, e nella cultura tradizionale questo concetto non è in discussione.
Il tema è capire se le pratiche oggi racchiuse dal cappello della parola 氣功 qìgōng sono nate per coltivare o meno questa energia vitale.
Con questo articolo, infatti, inizia un viaggio all’interno del mondo del 氣功 qìgōng, che proseguirà numero dopo numero sulle pagine della rivista e negli articoli pubblicati su questo sito.
Con questo articolo, compio il primo passo di questo viaggio, che consiste nel fare un po’ di chiarezza sul significato della parola 氣功 qìgōng.
In cinese tradizionale la parola è composta da due caratteri, il carattere 氣 qì e il carattere 功 gōng.
Per comprendere il significato dei caratteri devo innanzitutto fare una breve premessa, che permetta di capire la distinzione fra il cinese tradizionale e il cinese semplificato.
Quando si parla di cinese semplificato, ci si riferisce al sistema di scrittura oggi in vigore nella Repubblica Popolare Cinese, la cui lingua ufficiale è il mandarino, chiamato in lingua cinese 普 pŭ, 通 tōng, 话 huà (普通话 pŭtōnghuà), e cioè 普通 pŭ tōng comune e 话 huà lingua, linguaggio. Il suo significato è quindi "linguaggio comune", "lingua comune".
Dal punto di vista fonetico, cioè della pronuncia, non c’è nessuna differenza fra la lettura dei caratteri del cinese tradizionale e quelli del cinese semplificato.
Il cinese semplificato nasce, infatti, in tempi recenti, e più precisamente nel 1956, quando il leader del Partito Comunista Cinese e Presidente della Repubblica 毛泽东 máo zédōng decide di dare slancio all’alfabetizzazione della popolazione cinese semplificando il sistema di scrittura (rendendolo, a suo dire, più semplice da apprendere).
Quando troviamo scritta la parola 氣功 qìgōng con questi caratteri, la troviamo scritta in cinese semplificato. Ma per comprendere l’etimologia della parola, o meglio, l’etimologia dei caratteri che la compongono è fondamentale partire dalla sua forma "completa" cioè dal cinese tradizionale. In cinese tradizionale la parola è scritta con i seguenti caratteri 氣功.
Il primo carattere che forma la parola 氣功 qìgōng è composto dall’unione di due caratteri. Il carattere 气 qì (definito anche come radicale) e dal carattere 米 mǐ.
Il concetto di radicale nella lingua cinese è più semplice di quello che può sembrare. Nella lingua italiana molte parole sono composta dalla desinenza, cioè la parte soggetta a variazione, e dalla radice, generalmente non soggetta a variazione, che contiene il significato fondamentale della parola. Pensiamo alle parole italiane virtù e virilità. Entrambe condividono la radice "vir", parola latina per indicare un uomo (un essere umano maschio) che noi oggi definiremmo con la "u" maiuscola.
Per la cultura di Roma Antica, il "vir" era sobrio nei gesti e nelle parole, rispettoso degli Dèi e della comunità a cui apparteneva. Centro dell'uomo romano era la predisposizione del proprio animo alla "virtus". La "virtus" era l'ideale che fondava in un'unità indivisibile tutte quelle qualità che ci si aspetta di trovare in un uomo.
Ebbene, nella lingua cinese, il radicale è un componente grafico di un carattere sotto il quale il carattere è tradizionalmente elencato in un dizionario cinese. Questo componente è spesso un indicatore semantico simile a un morfema (il più piccolo elemento dotato di significato in una parola), anche se a volte può essere una componente fonetica o anche una porzione estratta artificialmente del carattere. In alcuni casi la connessione semantica o fonologica originale è andata persa, a causa dei cambiamenti nel significato del carattere o nella pronuncia nel tempo
Come scritto qualche riga sopra, il carattere 氣 qì nasce dall’unione dei caratteri 气 qì e 米 mǐ. Il carattere 气 qì indica le "nuvole che scorrono attraverso il cielo", mentre il carattere 米 mǐ indica il riso, i chicchi di riso non cucinati.
Il significato iniziale di questo carattere era quello di descrivere l’atto di "regalare, donare, i chicchi di riso". Successivamente il significato del carattere cambia. La componente del radicale prevale, andando ad indicare un "gas" e più in generale l’aria.
Il carattere 功 gōng significa azione, servizio meritorio, lavoro (fisico) e nasce dall’unione dei caratteri 工 gōng (lavoro) e 力 lì (forza potenza, capacità, strenuamente).
Il significato, quindi, espresso della parola 氣功 qìgōng è eseguire, realizzare, un lavoro strenuamente, con forza, attraverso il respiro. Nulla di trascendentale o di metafisico. Nessuna energia invisibile, e scopriremo il perché di questo rispondendo alla seguente domanda: quando si diffonde l’uso della parola 氣功 qìgōng per indicare la disciplina che oggi è praticata in ogni angolo del pianeta?
La risposta potrebbe sconcertare un po’. A partire dalla fine degli anni Quaranta e con gli inizi degli anni Cinquanta, il governo della Repubblica Popolare Cinese ha praticamente riformato ogni ambito della vita e della cultura della società cinese.
Come raccontato nell'articolo "L'uomo che inventò il QiGong", nel 1947, 劉貴珍 liú guìzhēn (1920 - 1983), un dirigente del Partito Comunista Cinese, dopo essere stato curato per un'ulcera da suo zio, che gli insegnò un metodo di meditazione e controllo della respirazione, ricevette indicazioni dai vertici del partito di sviluppare le tecniche di controllo del respiro e di meditazione che aveva appreso, prive, ovviamente, di qualsiasi elemento religioso e/o filosofico.
Come avvenne per le arti marziali, anche le differenti discipline volte al "benessere" del corpo, furono inglobate nella visione del partito comunista e "svuotate" dei loro significati più profondi.
Fu 劉貴珍 liú guìzhēn a scegliere la parola 氣功 qìgōng per indicare il sistema di pratiche di conservazione della vita che lui e i suoi collaboratori svilupparono sulla base delle discipline chiamate 導引 dǎoyǐn e di altre tradizioni filosofiche, come scrive John Voigt nel numero dell'autunno 2013 della rivista "Qi: The Journal of Traditional Eastern Health & Fitness".
Il 導引 dǎoyǐn è una serie di esercizi cognitivi di unità del corpo e della mente, praticati come forma di 內功 nèigōng, la meditazione taoista per coltivare il 精 jīng (essenza), e dirigere ed affinare il qi 氣, l'energia interna del corpo secondo la medicina tradizionale cinese. Questi esercizi sono spesso suddivisi in posizioni 陰 yīn, sdraiati e/o seduti, e 陽 yáng, in piedi e in movimento.
Il tentativo da parte di 劉貴珍 liú guìzhēn di organizzare in modo sistematico la disciplina del 氣功 qìgōng è considerato da alcuni sinologi come l'inizio dell'interpretazione moderna e scientifica del 氣功 qìgōng stesso.
Puoi leggere a riguardo il lavoro del 2009 "Making religion, making the state: the politics of religion in modern China" pubblicato dalla Stanford University Press e il lavoro di Despeux Catherine del 1997 "Le qigong, une expression de la modernité Chinoise" contenuto nella pubblicazione En suivant la Voie Royale: Mélanges en homage à Léon Vandermeersch.
E il lavoro di Nancy Chen del 2003 "Breathing Spaces: Qigong, Psychiatry, and Healing in China" edito dalla Columbia University Press.
Durante il "Grande balzo in avanti" (1958-1963) e durante la "Rivoluzione culturale" (1966-1976), il 氣功 qìgōng, insieme ad altre medicine tradizionali cinesi, fu sotto stretto controllo del Partito Comunista Cinese e l’accesso a queste discipline fu notevolmente limitato.
Il 氣功 qìgōng fu però utilizzato nei centri di riabilitazione gestiti dallo Stato e da lì si diffuse nelle università e negli ospedali. Dopo la "Rivoluzione culturale", il 氣功 qìgōng, insieme al 太極拳 tàijí quán, oramai svuotati della loro essenza originaria furono diffusi fra la popolazione in tutta la Cina come "semplici esercizi ginnici" da eseguire quotidianamente al mattino.
Se prima del 1947 non si utilizzava la parola 氣功 qìgōng, questa disciplina non esisteva? Così come lo intendiamo noi oggi no, non esisteva. Ovviamente il 氣功 qìgōng non è nato dal nulla. 劉貴珍 liú guìzhēn e i suoi collaboratori partirono da tradizioni che affondano le loro radici nella storia millenaria della Cina.
I primi riferimenti a esercizi fisici per prendersi cura del proprio corpo sono contenuti nel libro intitolato 《莊子》 zhuāngzi. Questo libro è una raccolta dei pensieri di uno dei filosofi e mistici più famosi della Cina Antica, chiamato per l’appunto 莊子 zhuāngzi (369 a.C. circa – 286 a.C. circa).
All’interno di questo libro si utilizza la parola 養生 yǎng shēng, che significa "mantenere una buona salute". La parola, infatti, è composta dal carattere 養 yǎng che fa riferimento all’allevare degli animali, al crescere dei bambini, e dal carattere 生 shēng che indica il concetto di "nascita, di vita".
La pratica dello 養生 yǎng shēng consisteva in massaggi, movimenti ginnici, esercizi di respirazione, procedimenti mentali e spirituali, in particolare di quelle pratiche taoiste chiamate "alchimia interna" 內丹術 nèi dān shù, che gli iniziati taoisti utilizzavano per prolungare la vita e creare un corpo spirituale immortale, pratiche conosciute anche come l’elisir aureo 金丹 jīndān. L’obiettivo di queste discipline (in ambito taoista) era quello di creare un corpo spirituale immortale capace di soppravviere dopo la morte, di preservare la salute del praticante e di accrescere la qualità della sua forza vitale.
Durante la dinastia 唐 táng (619 – 907 d.C.) nel libro 《中山玉櫃服氣經》 zhōngshān yù guì fúqì jīng (libro sacro del Qi dell’armadio di giada del Zhongshan) si menziona per la prima volta il carattere 氣 qì in modo palese associato all'esercizio fisico.
In questo libro il termine 氣功 qìgōng è sinonimo di "metodi del soffio", mentre sotto la dinastia 宋 sòng (960 – 1279 d.C.) il termine assume il significato di "efficacia del soffio".
Sempre all’epoca della dinastia 宋 sòng risalgono alcune delle più antiche illustrazioni di esercizi di 氣功 qìgōng. Contenute in una raccolta di 60 volumi chiamata 《修真十書》, che si stima essere stata realizzata intorno al 1250 d.C., i disegni (che costituiscono la copertina di questo articolo), illustrano una sequenza di otto esercizi eseguiti da seduti.
Probabilmente una sorta di proto-sequenza della famosa serie di esercizi chiamata 八段錦 bā duàn jǐn (sequenza su cui mi soffermerò prossimamente).
Il 氣功 qìgōng è una disciplina che offre un'ampia gamma di esercizi e di metodiche di lavoro che permettono di ottenere molti benefici per la salute psicofisica di coloro che la praticano. Benefici che la moderna scienza medica conferma ricerca dopo ricerca.
Pratica la tua conoscenza.
實踐真知
shíjiàn zhēnzhī
Francesco Russo
BREVE PROFILO DELL'AUTORE
Francesco Russo, consulente di marketing, è specializzato in consulenze in materia di "economia della distrazione".
Nato e cresciuto a Venezia oggi vive in Riviera del Brenta. Ha praticato per molti anni kick boxing raggiungendo il grado di "cintura blu". Dopo delle brevi esperienze nel mondo del karate e del gong fu, ha iniziato a praticare Taiji Quan (太極拳tàijí quán).
Dopo alcuni anni di studio dello stile Yang (楊式yáng shì) ha scelto di studiare lo stile Chen (陳式chén shì).
Oggi studia, pratica e insegna il Taiji Quan stile Chen (陳式太極拳Chén shì tàijí quán), il Qi Gong (氣功Qì gōng) e il DaoYin (導引dǎoyǐn) nella propria scuola di arti marziali tradizionali cinesi Drago Azzurro.
Per comprendere meglio l'arte marziale del Taiji Quan (太極拳tàijí quán) si è dedicato allo studio della lingua cinese (mandarino tradizionale) e dell'arte della calligrafia.
Nel 2021 decide di dare vita alla rivista Spiralis Mirabilis, una rivista dedicata al Taiji Quan (太極拳tàijí quán), al Qi Gong (氣功Qì gōng) e alle arti marziali cinesi in generale, che fosse totalmente indipendente da qualsiasi scuola di arti marziali, con lo scopo di dare vita ad uno strumento di divulgazione della cultura delle arti marziali cinesi.
一口氣。一套太極拳。一個世界。
Yī kǒuqì. Yī tào tàijí quán. Yīgè shìjiè.
龍小五
Un solo respiro. Una sola sequenza di Taiji. Un solo mondo.
龍小五
Ⓒ2021 - | Progetto realizzato da BrioWeb C.F. e P.IVA 03853870271 | Informativa sulla privacy e sui cookie